|
Nel
Parco Nazionale d'Abruzzo la dieta del lupo è costituita
essenzialmente da ungulati selvatici e domestici, con una
frequenza ridotta di rifiuti (circa 10% del volume in inverno-primavera).
Compaiono nella dieta resti di graminacee, mammiferi non
ungulati e rosacee. Nell'Appennino settentrionale la dieta
comprende prevalentemente Ungulati selvatici, tra cui prevalgono
Cinghiale, Muflone e Capriolo; mancano resti di rifiuti
e di rosacee. Nella Maiella il lupo utilizzerebbe al contrario
le discariche.
Le cause che hanno portato al declino della specie sono
riconducibili quasi completamente alla persecuzione diretta
da parte dell'uomo (caccia e bocconi avvelenati). A titolo
di esempio, negli anni 1797-1798 furono mediamente uccisi
in Francia 6.000 lupi all'anno, e la caccia fu incentivata
un po' ovunque con il pagamento di taglie sui lupi abbattuti.
Attualmente nella parte Bielorussia della foresta di Bialowieza
(il lupo è invece protetto nella parte polacca della
foresta) viene abbattuto l'80% dei lupi presenti ogni anno
(il 50% dell'intera popolazione, contando anche quelli polacchi).
|
|