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Uccello
legato strettamente all'ambiente rupicolo per la riproduzione
e ai pascoli per l'alimentazione, il Gracchio alpino non
sembra aver sofferto dell'antropizzazione degli ambienti
montani, traendo anzi vantaggio dall'approvvigionamento
di cibo fornito da turisti e rifugi. La densità di
popolazione non sembra influenzata dallo sviluppo turistico
anche se è contrastata la tesi della modificazione
comportamentale dovuta alla vicinanza dell'uomo.
Il nido viene costruito in buchi, anfratti e inghiottitoi
di difficile accesso, anche se talvolta vengono utilizzate
costruzioni dell'uomo. Il trasporto del materiale inizia
verso maggio-giugno e il nido, costruito materialmente dalla
femmina, ha forma di coppa ed è rivestito internamente
da materiale di origine animale come peli, lana, crini ecc.
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