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La
specie frequenta aree boschive con un elevato grado di diversità
strutturale come quello che si ha negli stadi successionali
delle foreste naturali. Per la nidificazione sono necessari
lembi di vegetazione matura, soprattutto faggete miste ad
altre latifoglie oppure in consorzi misti a conifere. Le
aree caratterizzate da vegetazione aperta, rada e bassa
sono invece indispensabili per l'alimentazione. A differenza
del Picchio verde non è particolarmente sensibile alle temperatura
rigide e al prolungato periodo di innevamento. Nidifica
in cavità che vengono scavate dalle coppie nei tronchi degli
alberi (di preferenza in alberi morti o deperiti, con almeno
la parte interna in disfacimento), nella parte inferiore
della chioma. L'ingresso è orizzontale mentre la coppa tubolare
è allungata verso il basso. Le uova vengono covate sul fondo,
ricoperto da frammenti di legno residui. La deposizione
delle uova (mediamente tra 7 e 9) si ha da fine aprile a
giugno e l'incubazione, della durata di 14-18 giorni, è
effettuata da entrambi i genitori. Dopo la schiusa i genitori
alimentano i piccoli nel nido ancora per quasi 3 settimane.
L'alimentazione è costituita principalmente da larve e adulti
di insetti xilofagi, nonché da formiche e altri Imenotteri,
Miriapodi, lombrichi e, talvolta, semi e bacche.
Testo:
Luciano Bani
Foto:
Pierandrea Brichetti
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