Picchio cenerino -
Picus canus
Gmelin, 1788
Misure
di gestione
Tra
i fattori più critici per la specie vi sono alcune pratiche di gestione
forestale tendenti all'abbattimento degli alberi maturi o senescenti (oppure
di quelli già scavati dai picchi): con l'invecchiamento infatti gli alberi
diventano sempre più idonei a essere utilizzati dalle specie forestali per
costruirvi il sito di nidificazione, ma perdono il loro valore commerciale.
Abbattimento
di alberi maturi e di alberi cavi.
Le
azioni sull'habitat finalizzate ad aumentarne la recettività riguardano
interventi di tipo silvicolturale come: rimboschimenti in relazione alla
tipologia del bosco originario [Bb1], interventi atti alla rinnovazione
spontanea delle specie forestali indigene [Bb4] e al ripristino ed al mantenimento
di boschi autoctoni, nonché la conversione dei boschi cedui in alto fusto
[Bb5], con il mantenimento di alberi vetusti e senescenti, o con cavità
e di alberi morti [Bb6]. Risulta inoltre auspicabile la protezione dei siti
riproduttivi [Bd4] così come sarebbe opportuno avviare programmi di monitoraggio
dello status delle popolazioni [C1], per poi poter individuare potenziali
interventi futuri per la conservazione della specie [C11]. Infine si può
inoltre prevedere l'elargizione di indennizzi per evitare l'abbattimento
degli alberi utilizzati dalla specie per la nidificazione, quando questi
si trovino all'interno di una fustaia a uso industriale [D1].
Come
per molte delle specie tipiche di ambienti forestali maturi sono auspicabili
interventi legati alla gestione del bosco che vadano nella direzione dell'incremento
di habitat disponibile [B] e l'esecuzione di monitoraggi sulla popolazione
esistente [C]. Appare inoltre importante intraprendere azioni sulla parte
sociale [D].