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L'areale
relitto appare suddiviso in due parti: una, molto frammentata,
in Italia centrale (Toscana, Lazio e Abruzzo) e una, più
vasta, in Italia meridionale (Campania, Basilicata e Calabria,
in un'area approssimativamente compresa tra la Provincia
di Salerno e la provincia di Cosenza). l'indagine del Gruppo
Lontra Italia, svolta in 1300 stazioni rappresentative dei
corsi d'acqua italiani, ipotizzava la sopravvivenza di circa
70 esemplari suddivisi in due popolazioni relitte nel Centro
e nel Sud della Penisola. Il declinio della popolazione italiana
sembra imputabile ad una persecuzione diretta da parte dell'uomo
(Cassola -1980- stima in non meno di 600 gli esemplari di
Lontra uccisi in Italia tra il 1965 e il 1975), accompagnata
da una drastica scomparsa e/o alterazione delle zone umide
(inquinamento, contaminazione e riduzione dell'ittiofauna).
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