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Il
giovane di Toporagno nano come il Toporagno comune possiede
un metabolismo accelerato e durante la stagione invernale
rischia di non trovare alimento sufficiente per la sopravvivenza.
Esso è in grado di fermare la crescita, ridurre il proprio
peso e il volume dei propri organi principali. Anche le
vertebre si accorciano e diminuisce la scatola cranica ad
opera di cellule distruttrici del tessuto osseo. Nel complesso
diminuisce la sua taglia e, conseguentemente il fabbisogno
alimentare. La crescita riprende in primavera (fenomeno
di Dehel). Il toporagno nano ha abitudini meno fossorie
del Toporagno comune, il suo nido è superficiale e l'attività
trofica si svolge anch'essa in superficie, limitando così
una marcata competizione trofica con il congenerico: la
dieta esclude quasi interamente i lombrichi, concentrandosi
su Isopodi, Aracnidi, Opilionidi, Collemboli e Coleotteri.
Occasionalmente vengono utilizzati piccoli Vertebrati.
Testo:
Barbara Chiarenzi
Foto:Guido
Tavecchio
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4/4

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