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Conduce
una vita essenzialmente solitaria, utilizzando e difendendo
un territorio che occupa circa un centinaio di metri di
sponda con il limitrofo spazio d'acqua, abbandonato dai
maschi durante il periodo riproduttivo per la ricerca delle
femmine. E' attivo sia di giorno sia di notte alternando
momenti di caccia e di riposo di 2-3 ore. Il riposo viene
trascorso nel nido comunemente situato sotto uno strato
di foglie o in un ceppo d'albero, sempre vicino al corso
d'acqua occupato, talvolta con un'apertura che sbocca direttamente
sotto il livello dell'acqua. Durante l'immersione, svolta
in apnea anche per 20 minuti fino a 50 cm di profondità,
cerca e caccia nuotando alacremente diversi invertebrati
acquatici. Non si lascia sfuggire, grazie alle vibrisse
estremamente ricche di terminazioni nervose, rane ed avannotti.
Queste prede, talvolta più grandi del predatore stesso,
vengono immobilizzate per mezzo di una sostanza tossica
contenuta nella saliva ed inoculata con il morso. Questa
tratto caratteristico sembra essere la causa del nome italiano
di Toporagni attribuito a tutti i Soricini: nell'antichità
si riteneva che avessero un morso velenoso pari a quelli
dei ragni stessi.
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