Tritone
crestato italiano -
Triturus carnifex (Laurenti,
1768)
Misure
di gestione
Qualità
e quantità delle acque e controllo dei predatori.
È
necessario non alterare la qualità delle acque dato che gli Urodeli
sono all'estremo più sensibile della scala relativa all'alterazione
chimico-fisica dei corpi idrici. Inoltre, è fondamentale non prosciugare
pozze, evitare l'immissione di specie d'ittiofauna pericolose per quest'anfibio
ed evitare la pulitura con mezzi meccanici dei fossi nei mesi primaverili-estivi.
Sarebbero
necessarie una serie di misure protettive quali il controllo dell'impatto
predatorio [A5], il miglioramento della qualità delle acque [Ba1],
il ripristino e la ricostituzione di estese aree umide (alcuni ettari),
anche all'interno di aree agricole produttive [Bc2], l'utilizzo controllato
di erbicidi e pesticidi e l'incremento dell'agricoltura biologica [Bc4]
e l'allestimento di strutture che consentano il superamento di barriere
artificiali (autostrade, ferrovie, ecc.) [Bd3]. Può avere una ricaduta
positiva anche la conservazione o la manutenzione di pozze [Ba6]. Il fatto
che questa specie frequenti l'acqua per buona parte del suo ciclo annuale
e che sia evidente il dimorfismo sessuale potrebbe consentire un periodico
monitoraggio dello status delle popolazioni valutando, ad esempio, la loro
consistenza e struttura [C1]. Fondamentali anche il monitoraggio dei predatori
[C7] e dell'habitat [C9] assieme ad un controllo della qualità chimica
e biologica delle acque [C10]. A completamento, azioni di educazione ambientale
[D2] e di divulgazione a largo raggio [D3].
Come
per altre specie di anfibi sono auspicabili interventi diversificati a partire
da azioni di reintroduzione e ripopolamento [A] fino all'incremento di habitat
disponibile [B], all'esecuzione di monitoraggi sulla popolazione esistente
[C] o alla sensibilizzazione della popolazione attraverso azioni di educazione
ambientale locali e a vasto raggio [D].