Gufo comune -
Asio otus
(Linnaeus, 1758)
Misure
di gestione
Tra
i fattori più critici per la specie vi sono alcune pratiche di gestione
della vegetazione ad alto fusto. Spesso medi e piccoli nuclei boschivi,
entro (giardini pubblici) o a ridosso della città possono rappresentare
dei luoghi ottimali dove formare dormitori, al riparo dai rigori invernali;
in tal caso pratiche sconsiderate di governo o di potatura determinano l'allontanamento
degli individui, cosa che può anche risultare fatale per le popolazioni
locali.
Disturbo
diretto ai siti di nidificazione, nel corso della stagione riproduttiva,
e ai dormitori autunno-invernali, dove si concentrano numerosi individui.
L'aumento
dell'habitat disponibile si può ottenere mediante una corretta gestione
ambientale che comprenda: il mantenimento o creazione di zone ecotonali
(es. siepi e filari alberati tra i campi) [Bc1], l'utilizzo controllato
di erbicidi e pesticidi ed incremento dell'agricoltura biologica [Bc4],
l'incoraggiamento delle pratiche agricole rotazionali [Bc5] e la promozione
e miglioramento dell'utilizzo del set-aside [Bc7]. La conservazione della
specie non può prescindere da azioni di tutela diretta tramite la protezione
dei siti riproduttivi [Bd4]; in alcuni casi inoltre la collocazione di apposite
cassette-nido può favorire la nidificazione [Bd7]. Data la carenza di dati,
sarebbe inoltre opportuno predisporre piani di monitoraggio dello status
delle popolazioni nidificanti e svernanti [C2], a cui andrebbero affiancati
programmi di educazione ambientale e divulgazione in ambito locale [D2]
e a largo raggio [D3]. Per quanto riguarda la stagione autunnale e invernale,
quando la specie tende a divenire più gregaria, diventa essenziale il controllo
di ogni forma di disturbo ai dormitori: in questi luoghi di riposo diurno
può infatti concentrarsi buona parte della popolazione che vive in un'ampia
area geografica [D4].
Come
per altre specie di rapaci notturni sono auspicabili interventi diversificati
che vadano nella direzione dell'incremento di habitat disponibile [B]; sono
anche necessari monitoraggi sulla popolazione esistente così da individuare
eventuali azioni di supporto a nuclei in diminuzione [C]. Appaiono inoltre
importanti le azioni divulgative ed educative sulla parte sociale tramite
programmi informativi circa la necessità di tutela di specie potenzialmente
vulnerabili [D].