Coturnice -
Alectoris graeca
(Meisner, 1804)
Misure
di gestione
Il
principale fattore di minaccia è costituito dall'abbandono delle
attività agricole e pastorali tradizionali nelle zona di media e
alta montagna che ha determinato la forte riduzione degli habitat semi-naturali
nei quali la specie trova le condizioni di sopravvivenza ottimali. La caccia,
ancora praticata, in certe zone è uno dei principali fattori critici,
in particolare dove si somma alla riduzione della disponibilità di
habitat. Sicuro impatto, in termini di disturbo in periodo riproduttivo
e durante lo svernamento, hanno pure le attività turistiche.
Bisogna
evitare l'evoluzione degli habitat erbacei verso arbusteto o bosco, così
come l'eccessivo sviluppo della stessa vegetazione erbacea conseguenti all'abbandono
della pastorizia tradizionale di montagna. Bisognerebbe evitare anche l'abbandono
e la chiusura dei maggenghi o dei piccoli appezzamenti agricoli, importanti
aree di rifugio e pastura invernale.
Nelle
aree in cui si è verificata l'estinzione locale della specie potrebbe
essere ripristinata la situazione mediante progetti di reintroduzione [A1].
Di sicura importanza per le popolazioni con status meno favorevole è
la sospensione o limitazione del prelievo [A3]. L'alterazione degli habitat
della Coturnice, causa principale della diminuzione, può essere contrastata
mediante interventi destinati al mantenimento delle zone prative e a pascolo
[Bc6, Bc10] anche mediante l'incentivazione delle tradizionali attività
pastorali a carico minimo [Bc12]. Importante il monitoraggio dello status
delle popolazioni [C2] e dei relativi parametri demografici [C1]. così
come la verifica delle potenzialità faunistiche del territorio [C4].
Essendo specie cacciabile è importante effettuare il monitoraggio
del prelievo [C8]. Andrebbero inoltre eseguiti studi particolareggiati finalizzati
ad individuare potenziali interventi futuri [C11]. Per la specie può
essere vantaggioso anche il controllo delle attività turistico ricreative
montane [D6].
Visto
la situazione di regresso in buona parte dell'areale, la specie potrebbe
beneficiare di interventi diretti sulla zoocenosi [A]. Poiché la
causa principale delle situazione di crisi consiste nell'alterazione degli
ambienti frequentati, la principale strategia di conservazione consiste
nelle attuazione di interventi diretti sull'habitat [B]. La forte contrazione
delle consistenze verificatasi negli ultimi decenni, rende necessaria l'esecuzione
di monitoraggi sulla popolazione esistente [C]. Gli effetti negativi del
disturbo umano, diretto o indiretto, rendono necessari interventi sulla
componente sociale [D].