Civetta capogrosso

Aegolius funereus (Linnaeus, 1758)

Codice : 110.533.0.001.0

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Specie tipicamente forestale legata ai boschi di conifere maturi e con struttura disetanea, si alimenta principalmente di micromammiferi e di uccelli di piccola e media dimensione; a volte si può cibare anche di insetti o anfibi. Abitualmente caccia tendendo agguati alle proprie prede, ma sovente gli uccelli sono catturati in volo; nel corso della stagione invernale e in primavera può anche costituire delle dispense dove conservare il cibo. Le borre, scure e compatte, misurano in media 12x22 mm. Sia le femmine che (meno frequentemente) i maschi manifestano una certa irregolarità nell'occupazione dei territori. Le uova vengono deposte nelle cavità degli alberi, in particolare nei nidi di Picchio nero abbandonati; in mancanza di cavità naturali la colonizzazione dei complessi forestali può essere facilitata dalla collocazione di apposite cassette-nido, la cui colonizzazione appare relativamente facile. Le covate più tipiche sono composte da un numero di uova variabile tra 3 e 7 e l'incubazione, svolta dalla sola femmina, dura tra i 25 e 32 giorni. Solitamente dopo la schiusa la femmina viene aiutata dal maschio nel coprire e nel nutrire i piccoli, che vengono accuditi per circa 3 settimane; dopo circa un mese dalla nascita questi sono in grado di volare ma continuano a essere nutriti dai genitori per altre 5-6 settimane. I dati disponibili mostrano una produttività media di circa 3 piccoli per covata.

Testo: Luciano Bani

Foto: Pierandrea Brichetti

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