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Specie
tipicamente forestale legata ai boschi di conifere maturi
e con struttura disetanea, si alimenta principalmente di
micromammiferi e di uccelli di piccola e media dimensione;
a volte si può cibare anche di insetti o anfibi. Abitualmente
caccia tendendo agguati alle proprie prede, ma sovente gli
uccelli sono catturati in volo; nel corso della stagione
invernale e in primavera può anche costituire delle dispense
dove conservare il cibo. Le borre, scure e compatte, misurano
in media 12x22 mm. Sia le femmine che (meno frequentemente)
i maschi manifestano una certa irregolarità nell'occupazione
dei territori. Le uova vengono deposte nelle cavità degli
alberi, in particolare nei nidi di Picchio nero abbandonati;
in mancanza di cavità naturali la colonizzazione dei complessi
forestali può essere facilitata dalla collocazione di apposite
cassette-nido, la cui colonizzazione appare relativamente
facile. Le covate più tipiche sono composte da un numero
di uova variabile tra 3 e 7 e l'incubazione, svolta dalla
sola femmina, dura tra i 25 e 32 giorni. Solitamente dopo
la schiusa la femmina viene aiutata dal maschio nel coprire
e nel nutrire i piccoli, che vengono accuditi per circa
3 settimane; dopo circa un mese dalla nascita questi sono
in grado di volare ma continuano a essere nutriti dai genitori
per altre 5-6 settimane. I dati disponibili mostrano una
produttività media di circa 3 piccoli per covata.
Testo:
Luciano Bani
Foto: Pierandrea Brichetti
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