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La
specie, sebbene venga indicata come 'arvicola dei boschi',
non è specificatamente forestale, piuttosto la si
trova nei pascoli in quota, nelle praterie alpine e nelle
radure.
La morfologia del corpo dell'Arvicola evidenzia una spiccata
attitudine alla vita fossoria (occhi ed orecchie piccole,
coda corta, corpo tozzo). L'attività di scavo assorbe
buona parte del tempo non dedicato al riposo, limitando
molto le uscite in superficie, che, principalmente avvengono
durante le ore notturne. Le strette abitudini ipogee portano
alla creazione di un sistema di gallerie sotterranee a scarsa
profondità ma ampio e particolarmente complesso.
Le diverse uscite sono evidenti superficialmente per la
terra di riporto accumulata a lato del foro. Tali ammassi
di terra non ricoprono mai il foro stesso, che resta ben
visibile, a differenza dei caratteristici e più noti
accumuli generati dalle talpe. I diversi nidi ed uscite
sono collegati in superficie da percorsi conosciuti e ben
battuti. Al disgelo tali percorsi sono ben visibili sul
terreno non più coperto dal manto nevoso, sotto il
quale l'Arvicola sotterranea ha trascorso il periodo invernale.
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