Airone guardabuoi -
Bubulcus ibis (Linneus,
1758)
Misure
di gestione
Poiché
non esistono nella zona aree di alimentazione alternativa, la diminuzione
di aree allagate utilizzate per la coltivazione del riso costituisce un
fattore critico per la conservazione della specie.
Occorre
evitare l'eliminazione di zone umide sia semi-naturali che artificiali.
Evitare l'utilizzo di metodi di coltivazione del riso a secco.
Le
sue preferenze ambientali suggeriscono il mantenimento di zone umide, anche
in zone agricole produttive [Bc2], di praterie igrofile e di marcite [Ba7].
Lo sfruttamento delle risaie a partire dai mesi in cui viene effettuata
la migrazione suggerisce l'applicazione di incentivi per l'allagamento precoce
delle risaie (metà marzo) e per la limitazione della coltivazione del riso
a secco [Bc13]. Nell'ambito di interventi di tipo generale appare utile
la protezione dei siti di riproduzione [Bd4]. Le attività di monitoraggio
dovrebbero essere rivolte alla verifica dello status delle popolazioni,
sia per quanto riguarda la consistenza e la struttura, sia per quanto riguarda
l'eventuale presenza di patologie [C1]. Dato l'impatto negativo che ha il
disturbo antropico diretto, si rendono auspicabili misure per controllare
il disturbo arrecato agli animali dalla navigazione a motore, dal canottaggio
e da altre eventuali attività ricreative [D4].
Trattandosi
di una specie legata ad ambienti fragili quali le zone umide, una delle
strategie di conservazione consiste nella applicazione di interventi diretti
sull'habitat [B]. La continua espansione dimostrata nell'ultimo secolo consiglia
anche l'esecuzione di monitoraggi sulla popolazione esistente per verificare
quale sia effettivamente la consistenza dei popolamenti [C]. Poiché la specie
risente negativamente del disturbo antropico diretto risultano importanti
azioni di educazione e informazione sulla componente sociale [D].