Porciglione
- Rallus
aquaticus Linnaeus, 1758
Misure
di gestione
Il
principale fattore critico è dato dalla progressiva perdita di habitat palustre
nelle zone planiziali.
Occorre
evitare l'eliminazione di zone umide sia semi-naturali che artificiali.
Evitare il disboscamento nei pressi delle zone umide.
Le
preferenze del Porciglione per le zone umide con consistente copertura di
vegetazione palustre suggeriscono il mantenimento di questa tipologia d'habitat
[Ba7] unito al mantenimento o alla creazione di aree a canneto [Ba8]. La
rinaturalizzazione delle cave in falda [Ba9] può incrementare la superficie
di habitat idoneo alla nidificazione della specie. La presenza del Porciglione
anche in zone coltivate suggerisce l'importanza della presenza di aree umide
con superficie di qualche ettaro anche in zone agricole produttive [Bc2].
La tendenza al decremento dimostrata in diversi paesi europei, unita alla
rarità degli ambienti umidi nelle zone planiziale lombarde, consiglia l'esecuzione
di programmi di monitoraggio sullo status delle popolazioni che nidificano
e svernano nella regione [C2].
Trattandosi
di una specie legata ad ambienti rari e frammentati quali le zone umide
e i boschi igrofili, la principale strategia di conservazione consiste nella
applicazione di interventi diretti sull'habitat [B]. La tendenza alla diminuzione
e la fragilità degli ambienti in cui è presente consigliano anche l'esecuzione
di monitoraggi sulla popolazione esistente [C].