Falco
pellegrino -
Falco peregrinus
Tunstall, 1771
Misure
di gestione
Tra
i fattori critici per la specie vi sono l'utilizzo indiscriminato di prodotti
chimici in ambito agricolo così come la pratica di alcune attività
sportive quali scalata o arrampicata.
Disturbo
diretto ai nidi.
La
specie potrebbe trarre sicuramente vantaggio dall'utilizzo controllato di
erbicidi e pesticidi e dall'incremento dell'agricoltura biologica [Bc4].
Queste misure non possono tuttavia prescindere da azioni più dirette
come il mantenimento di siti idonei alla nidificazione [Bd1] e la tutela
degli stessi [Bd4]. Sono inoltre auspicabili studi particolareggiati come
il monitoraggio dello status delle popolazioni [C2], la definizione qualitativa
delle potenzialità faunistiche del territorio [C4] e la verifica
della disponibilità di adeguate risorse trofiche [C6], nonché
studi particolareggiati finalizzati ad individuare potenziali interventi
futuri [C11]. Questi azioni devono prevedere infine progetti di educazione
ambientale e di divulgazione in ambito locale [D2] e a largo raggio [D3].
Come
per altre specie di rapaci sono auspicabili interventi diversificati che
vadano nella direzione dell'incremento di habitat disponibile [B], l'esecuzione
di monitoraggi sulla popolazione esistente (così da individuare eventuali
azioni di supporto a nuclei in diminuzione) [C], l'educazione ambientale
circa l'importanza della conservazione dei specie così minacciate
[D].