Trota
marmorata -
Salmo (trutta) marmoratus (Cuvier,
1817)
Misure
di gestione
fattori
critici per il benessere della specie sono in modo particolare: la naturalità
degli ambienti fluviali, intesa sia come qualità delle acque che
dell'habitat fluviale, e la percorribilità dei fiumi.
per
la salvaguardia della specie occorrerà evitare in maniera particolare:
l'inquinamento delle acque; la captazione delle acque; l'artificializzazione
degli alvei fluviali; lo sbarramento dei fiumi.
Le
tipologie di intervento da attuare nei vari campi di azione saranno: la
reintroduzione della specie nei luoghi del suo areale originario da cui
è scomparsa [A1]; il ripopolamento o rinforzo delle popolazioni attualmente
in forte declino [A2]; la sospensione del prelievo alieutico [A3]; il controllo
di popolazioni di specie alloctone che potrebbero competere con la specie,
come è il caso del siluro (Silurus glanis), ormai acclimatato
sia nel Po che in numerosi suoi affluenti (Ticino, Mincio e Adda) [A4].
Dovranno anche essere perseguiti: il miglioramento della qualità
delle acque [Ba1]; la rinaturalizzazione di alveo e sponde di corpi d'acqua
[Ba2]; gli interventi sul flusso minimo vitale dei corsi d'acqua [Ba3];
la realizzazione di passaggi di risalita nei corsi d'acqua per consentire
agli adulti di trota marmorata il raggiungimento delle aree di frega [Ba4];
la creazione e/o il mantenimento di aree di frega [Ba5]. Parallelamente
dovranno essere effettuati: il monitoraggio della consistenza, della struttura
e dello stato di salute delle popolazioni su cui non sono ancora stati effettuati
studi specifici [C1]; la definizione delle potenzialità faunistiche
dell'ambiente in cui la specie vive [C4]; il monitoraggio della qualità
chimica e biologica delle acque [C10].E' opportuno prevedere una azione
di monitoraggio dei prelievi [C8]. Sulla componente sociale occorrerà intervenire:
con azioni di educazione ambientale localizzata [D2] e di divulgazione a
largo raggio [D3].
Per
la conservazione della trota marmorata occorrerà muoversi in tutti
i campi d'azione. Essenziale sarà l'intervento diretto sulle zoocenosi
acquatiche [A]; parallelemente andranno attuati tutti quei miglioramenti
dell'habitat fluviale [B] di rinaturalizzazione e di mitigazione delle artificializzazioni,
che ostacolano il recupero della specie. Un'adeguata azione di monitoraggio
consentirà inoltre la verifica dello status della specie e l'individuazione
di eventuali miglioramenti da apportare al programma di conservazione [C].
Non dovranno poi essere trascurate le azioni sulla componente sociale [D].