Tarabuso - 
    Botaurus stellaris 
    (Linnaeus, 1758)
  Misure 
    di gestione
  
  
  
    La 
      specie in Italia non è sottoposta a persecuzione diretta. Il principale 
      fattore di minaccia è costituito dalla perdita di ambienti idonei, 
      nonché all'eccessivo disturbo arrecato agli animali. La specie risulta 
      potenzialmente sensibile all'accumulo di pesticidi organoclorurati, PCB 
      e mercurio.  
      
         
    
   
   
    Occorre 
      evitare l'eliminazione di zone a canneto, impedendone anche i tagli parziali; 
      le attività ricreative in zone dove la specie potrebbe nidificare 
      sono da evitare.
   
   
    Le 
      preferenze del Tarabuso per le zone umide suggeriscono la creazione o il 
      mantenimento di canneti estesi [Ba8], nonché il ripristino e il mantenimento 
      di ampie zone umide anche all'interno di aree agricole produttive [Bc2]. 
      Trattandosi di una specie fortemente minacciata risulta opportuna la protezione 
      dei singoli siti riproduttivi [Bd4]. Le attività di monitoraggio 
      dovrebbero essere rivolte alla verifica dello status delle popolazioni, 
      con indagini riguardanti la loro consistenza e struttura, nonché 
      l'esistenza di eventuali patologie presenti [C1]; è inoltre necessaria 
      la definizione qualitativa della potenzialità faunistica del territorio 
      [C4]. Attraverso opportune attività di monitoraggio dovrebbero venire 
      verificate anche le disponibilità delle risorse trofiche [C6] e la 
      presenza di eventuali predatori [C7]. La situazione particolarmente delicata 
      del Tarabuso richiede studi particolareggiati finalizzati all'individuazione 
      di potenziali interventi futuri [C11]. Dato il forte impatto negativo che 
      ha il disturbo antropico diretto, si rendono auspicabili azioni di educazione 
      ambientale e di divulgazione in ambito locale [D2], nonché misure 
      per il controllo del disturbo arrecato agli animali dalla navigazione a 
      motore, dal canottaggio e da altre attività di tipo ricreativo [D4].
   
   
    Trattandosi 
      di una specie minacciata e fortemente selettiva per l'habitat, la principale 
      strategia di conservazione consiste nella applicazione di interventi diretti 
      sull'habitat [B]. La forte tendenza alla diminuzione dimostrata negli ultimi 
      decenni in Europa consiglia l'esecuzione di monitoraggi sulla popolazione 
      esistente (così da individuare eventuali azioni di supporto a nuclei 
      in diminuzione) [C]. Poiché la specie risente negativamente del disturbo 
      antropico diretto risultano di fondamentale importanza azioni di educazione 
      e informazione sulla componente sociale [D]3,6.