Sordone -
Prunella collaris
(Scopoli, 1769)
Misure
di gestione
Il
fattore critico di maggiore importanza è dato dalla perdita di habitat aperto
nelle zone poste a quote meno elevate. Localmente, è possibile un effetto
negativo della predazione da parte di gatti semi-domestici.
E'
importante evitare l'invasione da parte del bosco delle praterie alpine
e prealpine.
Declini
locali possono derivare dalla predazione esercitata da gatti domestici2,
il che richiede evidentemente sia un'azione di controllo dell'impatto predatorio
[A5] sia un'opera di educazione ambientale a largo raggio [D3] sugli effetti
dei predatori semi-domestici. Le preferenze del Sordone per gli ambienti
montani aperti suggeriscono il mantenimento o il ringiovanimento degli ambienti
rocciosi con vegetazione discontinua [Bc10] anche attraverso operazioni
di decespugliamento. Gli andamenti delle popolazioni alpine dipendono in
gran parte dalla conservazione della popolazione lombarda e pertanto si
suggerisce l'esecuzione di monitoraggi per determinarne lo status quale
nidificante [C2].
Trattandosi
di una specie che seleziona ambienti non molto diffusi, la principale strategia
di conservazione consiste nella applicazione di interventi diretti sull'habitat
[B]. Poiché le popolazioni italiane di Sordone hanno il loro centro di distribuzione
proprio sulle Alpi centrali, appare opportuno porre sotto monitoraggio le
popolazioni regionali [C]. Può interagire con gli insediamenti umani di
alta e (in inverno) media montagna, conun effetto negativo degli animali
da compagnia, quindi sono opportuni interventi diretti sulla zoocenosi [A]
e azioni sulla componente sociale [D].