Rondone pallido -
Apus pallidus
(Shelley, 1870)
Misure
di gestione
Allo
stato attuale la specie non è soggetta a particolari problemi di conservazione.
Il principale problema, sulle pareti naturali, può essere rappresentato
dal disturbo arrecato dall'arrampicata sportiva in falesia. Nei centri urbani
il rischio principale consiste nella possibilità di occlusione delle cavità
utilizzate per la riproduzione a seguito di rifacimenti e ammodernamenti
delle facciate e dei sottotetti dei vecchi edifici.
Nelle
aree urbane ove la specie nidifica è importante evitare, sugli edifici storici,
interventi edilizi a carico delle facciate esterne e dei sottotetti che
portino alla chiusura delle cavità.
Di
estrema importanza per una specie nidificante in colonie ben localizzate
e durature nel tempo è la protezione dei siti riproduttivi [Bd4]. A tal
fine è di estrema utilità prevedere, sui vecchi edifici, il mantenimento
delle cavità artificiali potenzialmente utili per la nidificazione, anche
su edifici non ancora colonizzati [Bd5].La vulnerabilità della specie
rende necessaria l'effettuazione del monitoraggio dello status delle popolazioni
nidificanti, in particolare in ambito urbano [C2]. La stretta antropofilia
della specie implica il controllo dei disturbi diretti arrecati alle colonie
[D4].
Trattandosi
di una specie coloniale e decisamente localizzata, risulta essere piuttosto
vulnerabile. Sono quindi necessari interventi di tutela degli habitat riproduttivi
[B], l'esecuzione di monitoraggi sulla popolazione esistente (così da individuare
eventuali azioni di supporto a nuclei in diminuzione) [C]. L'ubicazione
delle colonie di entroterra nelle città implica la necessità di tutela da
possibili azioni di disturbo [D].