Piviere tortolino - Charadrius
morinellus Linnaeus, 1758
Misure
di gestione
In
passato la specie è stata oggetto di un eccessivo prelievo venatorio
. Oggi nelle parti settentrionali dell'areale non è sottoposta a
particolari fattori di disturbo se non a quelli naturali quali le condizioni
meteorologiche in periodo riproduttivo. Le diminuzioni rilevate in certe
aree sembra siano da addebitare alla caccia e all'impiego di massicce quantità
di pesticidi, in particolare di insetticidi utilizzati per il controllo
delle locuste, ancora praticati nei luoghi di svernamento9. Le colonie sparse
sui gruppi montuosi dell'Europa meridionale sono invece esposte al disturbo
diretto e indiretto dovuto alla frequentazione turistico ricreativa della
montagna.
Vista
l'estrema esiguità della popolazione vanno evitati, almeno sui siti
riproduttivi e nelle adiacenze, tutte quelle azioni ed interventi sul territorio
che potrebbero mettere a repentaglio la sopravvivenza o tali da ridurne
il successo riproduttivo. Bisogna evitare di attrarre i predatori mediante
l'abbandono di rifiuti o di favorirne l'accesso ai siti riproduttivi grazie
alla presenza di piste da sci o tracce da scialpinismo battute. Va evitata
la costruzione di nuovi impianti di risalita nelle aree critiche mentre
quelli esistenti vanno resi il più possibile visibili agli uccelli
in volo onde minimizzare il rischio di impatto contro i cavi. In periodo
riproduttivo va evitata la fruizione turistica indiscriminata di persone,
peggio se accompagnate da cani non controllati. Vanno evitate le pratiche
pastorali anche a carattere tradizionale che potrebbero determinare la distruzione
diretta dei nidi o un eccessivo disturbo durante la riproduzione a seguito
del calpestio e che potrebbero attrarre predatori; a maggior ragione va
evitata la presenza di cani da pastore non controllati.
Vista
la vulnerabilità della specie potrebbe avere risvolti positivi sulla
popolazione il controllo dell'impatto dei predatori [A5]. L'estrema localizzazione
dei siti riproduttivi rende necessaria la loro tutela [Bd4]. Indispensabile
ai fini della conservazione è il monitoraggio dello status delle
popolazioni [C1]. Importante per la corretta definizione dello status attuale
e della possibile evoluzione dello stesso è la definizione qualitativa
delle potenzialità faunistiche del territorio [C4]. A sostegno della
popolazione, in futuro potrebbero essere pianificati interventi per l'attuazione
dei quali è necessario effettuare degli studi particolareggiati [C11].
Nei siti riproduttivi è auspicabile la riduzione del disturbo mediante
il controllo delle attività turistico ricreative montane [D6].
Vista
l'esiguità della popolazione regionale e nazionale la specie è
particolarmente esposta al rischio di estinzione locale. Per ridurre tale
rischio è auspicabile vengano adottate strategie di conservazione
differenziate volte a minimizzare gli effetti negativi dovuti ad altre specie
[A] e a garantire la tutela dell'habitat utilizzato [B]. Di estrema importanza
sarebbe l'esecuzione di monitoraggi al fine di accertare più in dettaglio
e tenere sotto controllo lo status della specie a livello locale [C], così
come l'attuazione di interventi finalizzati alla riduzione del disturbo
antropico [D].