Pipistrello
di Nathusius - Pipistrellus
nathusii (Keyserlyng & Blasius, 1839)
Misure
di gestione
Disturbo
umano presso i siti di allevamento dei piccoli e di svernamento. Bioaccumulo
di sostanze tossico-nocive. Frazionamento degli habitat.
Alterare
e manomettere grotte, cavità e di altre tipologie di rifugio utilizzate
dalla specie per l'allevamento dei piccoli e per lo svernamento. Utilizzare
massicce quantità di antiparassitari. Alterare gli habitat utilizzati
dalla specie come siti di foraggiamento.
Un
approccio diretto alla salvaguardia delle popolazioni richiede la pianificazione
di azioni di conservazione e mantenimento dei siti potenzialmente utilizzati
come rifugio quali alberi senescenti [Bb6], cavità naturali ed artificiali,
edifici [Bd5] e in generale di tutti i siti riproduttivi [Bd4]. In tale
contesto devono essere ovviamente compresi interventi di rimboschimento
volti all'incremento della disponibilità di ambienti forestali [Bb1].
Parallelamente avranno effetto positivo anche operazioni di salvaguardia
di zone umide [Ba7], pozze [Ba6] ed interventi di miglioramento della qualità
delle acque [Ba1]. E' inoltre auspicabile l'applicazione di politiche agricole
volte alla incentivazione dell'agricoltura biologica e ad un utilizzo controllato
di erbicidi e pesticidi [Bc4]. Unitamente alla attuazione di interventi
diretti sull'habitat di questa specie, dovranno essere adottate misure di
monitoraggio sia sullo status attuale delle popolazioni [C1] sia sui fattori
che possono metterne a rischio la consistenza, quali l'inquinamento delle
acque [C10]. La salvaguardia di questa specie, come di tutti i Chirotteri,
infine, non può esulare dalla promozione di strategie di educazione
ambientale e divulgazione su scala locale [D2] e globale [D3].
Per
questa specie sono auspicabili interventi diversificati, che vadano nella
direzione dell'incremento e della conservazione dell'habitat disponibile
[B], dell'esecuzione di monitoraggi demografici [C], dell'informazione e
del coinvolgimento delle popolazioni umane [D].