Picchio verde - Picus
viridis Linnaeus,
1758
Criteri
biologici
valore
= 1: Il Picchio verde possiede un areale con un baricentro ricadente nella
Regione Paleartica occidentale, principalmente all'interno del continente
europeo, con una distribuzione abbastanza continua; la specie è tuttavia
assente dalle principali isole mediterranee, in Irlanda e alle latitudini
più elevate della Penisola Scandinava (corologia europeo-anatolico-caucasica).
valore
= 1: La popolazione europea è stimata tra 450.000 e 1.360.000 coppie, a
cui si aggiungono le 10.000-100.000 russe e le 1000-10.000 turche. Sebbene
una parte della popolazione europea sia attualmente stabile, in altre parti
dell'areale mostra un marcato e preoccupante declino (Svezia, Svizzera,
Italia, ma anche altrove) a causa dalla perdita e della frammentazione degli
habitat di nidificazione e di alimentazione, derivanti da pratiche agricole
e selvicolturali di tipo intensivo, che hanno comportato d un lato la scomparsa
degli habitat marginali tipici dei paesaggi agricoli estensivi, nonché la
sostituzione dei boschi naturali, ben strutturati e con alberi maturi, con
piantagioni industriali e con l'adozione di turni di ceduazione troppo ravvicinati;
la moderna agricoltura intensiva ha nel contempo eliminato gli ambienti
di alimentazione in seguito a tecniche di aratura profonda e utilizzo di
pesticidi, che hanno drasticamente ridotto il numero dei formicai.
valore
= 1: Benché considerato comune nell'800 e all'inizio del '900, durante gli
ultimi decenni del XX secolo nel Nord Italia si è verificata una grave diminuzione
delle popolazioni nidificanti in seguito all'espansione di un'agricoltura
di tipo intensivo, soprattutto nell'area planiziale; qui attualmente sopravvivono
piccole popolazioni (spesso isolate e, quindi, a bassa vitalità) dislocate
lungo i corsi dei fiumi principali. Risulta quasi completamente assente
dalla Provincia di Bergamo (è presente quasi esclusivamente nelle parti
più alte delle Valli Orobiche), così come in Provincia di Brescia appare
limitato ad alcuni rilievi prealpini e a quelli alpini. E' presente nel
Parco di Monza e al Bosco Fontana (Mantova). La distribuzione è invece più
continua e omogenea nell'Oltrepò Pavese, lungo i boschi ripariali del Fiume
Ticino e in Valtellina . Una stima della popolazione lombarda è stata effettuata
nel corso della stagione invernale ed è valutata in 15.000 individui.
valore
= 2: Necessita di consorzi boschivi o di lembi di vegetazione ad alto fusto
con la presenza di alberi maturi o senescenti dove poter costruire il nido,
prossimi a radure dove si siano conservati formicai attivi; meno selettivo
del Picchio cenerino (Picus canus) utilizza in modo abbastanza indifferente
sia le formazioni di latifoglie che quelle di conifere pure.
valore
= 3: La regione, nel contesto nazionale, appare decisamente di grande valore
per la specie: in particolare sono importanti le aree collinari e montane
dell'area prealpina e alpina, nonché i rilievi della zona appenninica pavese.
Un importante corridoio di collegamento tra queste due aree disgiunte è
rappresentato dalla fascia di bosco ripariale che corre lungo il corso del
Fiume Ticino.
valore
= 3: Il Picchio verde, secondo la nuova "Lista Rossa" italiana, appartiene
alla categoria delle specie minacciate "a più basso rischio". Per l'Italia
si stima la presenza di 5000-10.000 coppie nidificanti, con una distribuzione
continua lungo tutta la penisola, con tendenza generale apparentemente stabile
anche se localmente in diminuzione . Assente nella Penisola Salentina, in
Sardegna e in molte aree della Pianura Padana; raro in Sicilia . La specie
è concentrata in Europa e, a livello continentale, lo stato di conservazione
della specie è considerato non favorevole . Come le altre specie di picchi,
è particolarmente protetto dalla legislazione italiana (L.157/92).