Occhiocotto
- Sylvia
melanocephala Gmelin, 1789
Misure
di gestione
Il
principale fattore di minaccia è costituito dalla perdita di zone ecotonali
di tipo submediterraneo.
Appare
essenziale evitare il rimboschimento, anche naturale, delle aree occupate
da questa (e altre) specie legata ad aspetti xerotermici della vegetazione
arbustiva.
Le
preferenze dell'Occhiocotto per ambienti ecotonali xerotermici suggeriscono
innanzitutto il mantenimento o la creazione di tali ambienti [Bc1] e in
secondo luogo l'incoraggiamento di pratiche agricole rotazionali [Bc5] e
il mantenimento e il ringiovanimento degli ambienti aperti naturali e semi-naturali
[Bc10]. La progressiva rarefazione degli ambienti idonei alla permanenza
della specie rendono necessarie attività di monitoraggio rivolte alla verifica
dello status delle popolazioni che nidificano e svernano nella Regione [C2].
Trattandosi
di una specie fortemente selettiva per habitat rari e poco diffusi, la principale
strategia di conservazione consiste nella applicazione di interventi diretti
sull'habitat [B]. Per lo stesso motivo si consiglia l'esecuzione di monitoraggi
sulla popolazione esistente (così da individuare eventuali azioni di supporto
a nuclei in diminuzione) [C].