Nibbio bruno
- Milvus
migrans (Boddaert, 1783)
Misure
di gestione
La
principale potenziale causa di declino deriva dalle abitudini alimentari
necrofaghe, che lo rendono vulnerabile ai veleni e alle contaminazioni da
accumulo di pesticidi.
Disturbo
diretto ai siti riproduttivi.
La
specie può risentire in maniera positiva di interventi di rimboschimento
in cui venga ricostruita la tipologia del bosco di latifoglie planiziale
o collinare (querceti, orno-ostrieti, castagneti) [Bb1]. In questo senso
vanno ovviamente anche gli interventi di mantenimento dei boschi autoctoni
e quelli di conversione dei boschi cedui in boschi ad alto fusto [Bb5].
Un ulteriore beneficio deriverebbe dalla protezione diretta dei siti riproduttivi
[Bd4]. Il monitoraggio dovrebbe riguardare sia le popolazioni nidificanti
che i contingenti migratori [C2]. La possibile predazione su allevamenti
ittici o avicoli potrebbe suggerire la possibilità di rifondere eventuali
danni agli allevatori [D1].
Come
per altre specie di rapaci sono auspicabili interventi diversificati, che
vadano nella direzione dell'incremento di habitat disponibile [B], l'esecuzione
di monitoraggi sulla popolazione esistente (così da individuare eventuali
azioni di supporto a nuclei in diminuzione) [C] e l'accettazione di eventuali
danni da parte della popolazione umana [D].