Moretta tabaccata
- Aythya
nyroca (Güldenstadt, 1770)
Misure
di gestione
Il
principale fattore critico consiste nella distruzione degli habitat umidi.
La bonifica di tali zone è ritenuta la causa principale del declino della
specie. La specie è cacciabile in taluni stati, ma il prelievo venatorio
sembra in diminuzione. In Italia sono possibili abbattimenti accidentali
dovuti a mancato riconoscimento . Sicuramente critico anche il disturbo
diretto ed indiretto di origine antropica.
Vanno
evitati tutti quegli interventi che potrebbero determinare la riduzione
dell'habitat della specie, quali bonifiche di stagni e lagune o la distruzione
del canneto. D'altra parte, poiché la specie necessita della presenza di
acque libere, nei piccoli stagni va evitata l'eccessiva crescita dei canneti.
Vanno pure evitati fenomeni di inquinamento delle acque che possano determinare
una riduzione della vegetazione acquatica, ma vanno altresì evitati interventi
di risanamento che portino le acque a diventare oligotrofiche essendo queste
poco adatte alla Moretta tabaccata.
Data
la contrazione dell'areale può essere utile attuare progetti di reintroduzione
ove siano ancora presenti habitat idonei [A1] e il controllo dell'impatto
predatorio [A5]. Per quanto riguarda la gestione degli habitat è possibile
prevedere la creazione e/o il mantenimento del canneto [Ba8], il ripristino
e ricostituzione di zone umide, anche di pochi ettari ed eventualmente all'interno
di aree agricole produttive [Bc2], la protezione dei siti riproduttivi [Bd4],
interventi volti a favorire la nidificazione (es. allestimento di piattaforme
galleggianti ecc.) [Bd7]. Le attività di monitoraggio debbono essere indirizzate
alla verifica dello status delle popolazioni nidificanti e svernanti [C2],
alla definizione qualitativa delle potenzialità faunistiche del territorio
[C4], alla valutazione della disponibilità di risorse trofiche [C6], al
monitoraggio delle caratteristiche e delle alterazioni dell'habitat [C9].
Vanno anche pianificati studi particolareggiati finalizzati ad individuare
potenziali interventi futuri [C11]. Efficaci azioni sulla componente sociale
sono l'educazione ambientale e la divulgazione a livello locale [D2] e su
più largo raggio [D3]; fondamentale per contenere l'attuale tendenza negativa
è il controllo dei disturbi diretti [D4]; la riduzione del disturbo diretto
può essere anche effettuata mediante il controllo localizzato della attività
di pesca [D5].
Vista
lo stato di difficoltà in cui versa la specie e la fase di contrazione degli
effettivi e dell'areale sono auspicabili interventi diversificati. Essi
debbono essere indirizzati all'intervento diretto sulla zoocenosi [A], all'incremento
dell'habitat disponibile [B], all'esecuzione di monitoraggi sulla popolazione
esistente [C] e ad interventi destinati a minimizzare l'impatto antropico
diretto [D].