Mignattino piombato -
Chlidonias hybridus
(Pallas, 1811)
Misure
di gestione
Le
maggiori minacce per la specie derivano dalla bonifica delle aree umide
e dalla canalizzazione dei corsi d'acqua. Altrettanto dannosa risulta la
drastica e periodica riduzione della vegetazione emergente e galleggiante
nei corpi d'acqua naturali e artificiali. Infine, effetti negativi conseguono
al disturbo antropico dovuto alle attività antropiche svolte nei pressi
delle colonie .
Negli
interventi di ingegneria idraulica a carico di sponde ed alvei andrebbe
evitata l'eccessiva compromissione degli stessi e della vegetazione galleggiante.
Nei lavori di ripulitura dei fondali dei corsi d'acqua va evitata l'estirpazione
della vegetazione galleggiante. Onde evitare il rischio di abbandono delle
colonie andrebbero evitate attività turistico ricreative al loro interno
e nelle aree adiacenti, andrebbe altresì impedita la navigazione a motore
in un'area circostante di idonea ampiezza.
Lo
stretto legame del Mignattino piombato con ambienti di acque interne anche
artificiali consiglia di attuare interventi volti al ripristino e ricostituzione
di zone umide (estese anche per alcuni ettari), anche all'interno di aree
agricole produttive [Bc2], l'incentivazione all'allagamento precoce delle
risaie e la limitazione dell'impiego di cultivar di riso coltivate a secco
[Bc13], la creazione e conservazione di aree idonee alla riproduzione [Bd1],
la protezione dei siti riproduttivi esistenti [Bd4], l'attuazione di interventi
volti a favorire la nidificazione (allestimento di piattaforme galleggianti)
[Bd7]. Lo status delle popolazioni va sottoposto a monitoraggio [C1]. Andrebbe
poi effettuata la definizione qualitativa delle potenzialità faunistiche
del territorio [C4] così come studi particolareggiati finalizzati ad individuare
potenziali interventi futuri [C11]. La vulnerabilità della specie ai disturbi
diretti alle colonie (navigazione a motore, canottaggio) implica nelle aree
occupate l'attuazione di interventi di controllo degli stessi [D4].
Trattandosi
di una specie soggetta ad ampie fluttuazioni e a decrementi locali, nonché
fortemente selettiva per ambienti particolarmente vulnerabili, la principale
strategia di conservazione consiste nella applicazione di interventi diretti
sull'habitat [B]. La tendenza alla diminuzione evidenziata in alcune aree
europee e il rischio di rapidi decrementi o scomparsa locale consiglia l'esecuzione
di monitoraggi sulla popolazione esistente [C]. Interventi diretti debbono
essere finalizzati al controllo del disturbo di origine antropica [D].