Fratino -
Charadrius alexandrinus
Linnaeus, 1758
Misure
di gestione
Il
principale motivo di declino della specie nell'Europa nord-occidentale consiste
nella distruzione o nel disturbo delle aree riproduttive costiere, soprattutto
a fini turistici o industriali. Anche l'abbandono di pratiche agricole tradizionali
quali il pascolo delle praterie costiere ha inciso sulla specie. Anche l'eccesso
di predazione da parte della Volpe, del Visone, della Cornacchia e di Gabbiani
può avere pesanti effetti sulla popolazione nidificante, potendo determinare
la perdita di anche il 90% delle uova . Alcune di queste specie sono talora
favorite dall'omogeneizzazione dei paesaggi agrari.
Negli
habitat potenzialmente utili alla nidificazione del Fratino va evitato quanto
possibile il disturbo antropico diretto dovuto alla frequentazione turistico
ricreativa degli ambiti alveali. In tali aree andrebbe evitato tassativamente
l'accesso dei mezzi motorizzati. Andrebbero altresì evitate o quantomeno
contenute le attività estrattive, per lo meno in periodo riproduttivo. Nelle
pratiche agricole andrebbe evitato l'eccessivo uso di pesticidi.
Per
favorire l'insediamento della specie vanno attuati interventi finalizzati
al ripristino di condizioni il più possibile naturali negli habitat umidi
fluviali e di pianura mediante la rinaturalizzazione di alvei e sponde di
corsi e corpi d'acqua [Ba2], il mantenimento di zone umide, praterie igrofile
e marcite [Ba7] e il ripristino e ricostituzione di zone umide, anche all'interno
di aree agricole produttive [Bc2], il mantenimento o ringiovanimento di
ambienti aperti [Bc10], e l'incentivazione all'allagamento precoce delle
risaie (metà marzo) e limitazione dell'impiego di cultivar di riso coltivati
a secco [Bc13].
La
ridottissima consistenza della popolazione lombarda lascia spazio solo agli
interventi di conservazione e ripristino ambientale atti a favorire la colonizzazione
di ambienti idonei [B].