Fistione turco
- Netta
rufina (Pallas, 1773)
Misure
di gestione
Il
maggior fattore di rischio consiste nel prosciugamento o alterazione degli
habitat umidi frequentati. La riduzione dei canneti in estensione e densità
determina una erosione dell'habitat ed espone maggiormente i nidi al rischio
di distruzione a causa del moto ondoso . La specie, seppure protetta, è
esposta al rischio di abbattimenti accidentali durante il periodo venatorio
.
Nella
gestione degli habitat umidi vanno evitati tutti gli interventi di bonifica
delle zone umide anche di piccole dimensioni, o attività che possano compromettere
la diversificazione della vegetazione acquatica. D'altra parte, bisogna
impedire la chiusura degli specchi d'acqua libera nelle paludi mediante
la periodica eradicazione di piccole aree di canneto. Importante evitare
il disturbo umano.
Allo
stato attuale risulta importante individuare sul nascere siti di eventuale
neo-insediamento della specie al fine di una loro più efficace tutela [C1].
Vista la presenza di una popolazione migratrice e di visitatori invernali,
l'attività di monitoraggio dovrebbe essere estesa anche a queste popolazioni
[C2].
Essendo
la presenza della specie in Lombardia solo sporadica, e non mancando tipologie
d'habitat ad essa idonee, sono inutili interventi diretti sull'habitat e
sulla zoocenosi. Sono invece necessari monitoraggi [C], vista la presenza
migratoria e invernale della specie e il caso di nidificazione accertato.