Canapino -
Hippolais polyglotta
(Vieillot, 1817)
Misure
di gestione
Le
principali minacce sono costituite dalla scomparsa degli habitat idonei
alla specie e dall'uso smodato di pesticidi in agricoltura.
Nelle
pratiche agricole occorre evitare l'eliminazione degli elementi di diversificazione
del paesaggio. Compatibilmente con le norme di sicurezza idraulica andrebbe
evitata la rimozione delle boscaglie lungo i greti fluviali. La gestione
forestale degli habitat collinari dovrebbe evitare la ricolonizzazione delle
radure da parte del bosco.
Il
Canapino č legato ad ambienti di macchia, arbusteti, boscaglie ripariali;
č quindi auspicabile preservare aree con tali caratteristiche vegetazionali
ed anche crearne di nuove, per esempio incentivando la formazione di siepi
ai margini di pascoli e campi [Bc1]. Restando in agricoltura, sarebbe consigliato
adottare pratiche colturali che limitino l'uso di erbicidi e pesticidi [Bc4]
e che prevedano la rotazione delle colture [Bc5]. In questo senso risulta
proficuo anche l'utilizzo del set-aside [Bc7]. In zone naturali o seminaturali
vanno previsti interventi volti a limitare il naturale processo di imboschimento
di ambienti aperti ricchi di cespugli ed arbusti [Bc10]. L' attivitā di
monitoraggio ha il compito di verificare eventuali variazioni nella consistenza
e nella distribuzione della popolazione nidificante [C2].
Il
principale fattore che influenza negativamente la distribuzione della specie
č la diminuzione delle aree con copertura vegetale idonea, le strategie
di conservazione dovranno quindi prevedere innanzitutto interventi sugli
habitat [B]; un'attivitā di monitoraggio risulta indispensabile per valutare
l'efficacia delle azioni messe in atto e per verificare l'andamento della
popolazione nidificante [C].