Averla capirossa -
Lanius senator
Linnaeus, 1758
Misure
di gestione
La
specie non è più sottoposta a persecuzione diretta. Il principale
fattore di minaccia è costituito dai cambiamenti nelle pratiche agricole.
Nelle
pratiche agricole occorre evitare l'eliminazione degli elementi di diversificazione
del paesaggio e minimizzare l'utilizzo di erbicidi e pesticidi. La gestione
forestale degli habitat collinari e montani dovrebbe evitare la ricolonizzazione
delle radure e dei prati pingui da parte della vegetazione arbustiva4.
Le
preferenze dell'Averla capirossa per aree aperte ad agricoltura non intensiva
suggeriscono il mantenimento o la creazione di zone ecotonali [Bc1] e l'incoraggiamento
di pratiche agricole rotazionali [Bc5]. Poiché l'uso di pesticidi
ed erbicidi incide in modo pesante sulla reperibilità di insetti
adatti alla dieta dell'Averla capirossa, appare opportuno controllarne l'utilizzo
e incrementare le attività agricole che fanno uso di metodi di coltivazione
"biologici" [Bc4]. Nell'ambito di una gestione agricolo-forestale
favorevole alla specie ulteriori misure includono il mantenimento di prati
polifiti permanenti [Bc6], l'utilizzo del set-aside [Bc7], l'incentivazione
del pascolo programmato [Bc12], il mantenimento e il ringiovanimento degli
ambienti aperti naturali e semi-naturali [Bc10] e lo sfalcio dei prati utilizzati
quali aree di caccia [Bc11]. Dati i drammatici decrementi registrati nella
Pianura Padana risultano di fondamentale importanza attività di monitoraggio
rivolte alla verifica dello status delle popolazioni che nidificano nella
regione, con particolare riferimento alla loro consistenza e struttura [C1].
Trattandosi di una specie particolarmente a rischio si consiglia l'effettuazione
di studi particolareggiati mirati alla individuazione di potenziali interventi
futuri [C11].
Trattandosi
di una specie minacciata e fortemente selettiva, la principale strategia
di conservazione consiste nella applicazione di interventi diretti sull'habitat
[B]. La forte tendenza alla diminuzione dimostrata negli ultimi decenni
in Europa consiglia l'esecuzione di monitoraggi sulla popolazione esistente
(così da individuare eventuali azioni di supporto a nuclei in diminuzione)
[C].