Lacerta bilineata
Ramarro occidentale
Classe: Reptilia
Ordine: Squamata
Famiglia: Lacertidae
Distribuzione in Lombardia: il ramarro occidentale (L. bilineata) è stato riconosciuto come specie a sé stante solo alcuni anni fa, distinguendola dal ramarro orientale (L. viridis), presente in Italia solamente nelle estreme zone nord-orientali. In Lombardia può essere trovato in gran parte delle zone planiziali e pedemontane. Le segnalazioni nelle aree montane di alta quota sono piuttosto scarse, ma ma la specie è stata eccezionalmente osservata sino a 2000 s.l.m..
Identificazione: Il dimorfismo sessuale è piuttosto evidente in questo sauro, i maschi sono decisamente più grandi ed hanno teste più grosse e possenti. I maschi hanno le parti dorsali di un appariscente verde-erba o verde-smeraldo, talora spruzzate di brunastro scuro o con piccole macchie bianche allungate, in qualche esemplare allineate a formare un accenno di sottili strisce; le femmine e i subadulti hanno invece il dorso verde-olivaceo, verde-brunastro o verde-giallastro, per lo più con due (di rado quattro) strisce chiare longitudinali dorso-laterali, più o meno continue e circondate da macchiette brune scure o nerastre.
Durante il periodo riproduttivo, la gola e i lati del capo degli adulti assumono un colore azzurro cielo, molto più marcato nei maschi che nelle femmine. I giovani nel primo anno di vita hanno il dorso color nocciola o bruno chiaro, soffuso di verde; i fianchi e la gola, sono giallo-verdastri chiari. I maschi adulti di ramarro possono arrivare a una lunghezza totale di 45 cm (coda compresa), ma di regola questa è compresa fra 25 e 35 cm; le femmine hanno in media dimensioni inferiori.
Specie simili: i giovani possono essere confusi con gli adulti di Lucertola campestre e Lucertola muraiola; l’elemento distintivo è l’assenza, nel ramarro, di striature longitudinali al centro del dorso o di reticolature bruno-scure o nerastre.
Gli adulti non sono confondibili con nessuna delle altre lucertole presenti nel territorio regionale, per le loro rilevanti dimensioni e per il peculiare colore della livrea che li contraddistingue.
Biologia ed ecologia: Specie termofila, il ramarro è legato ad ambienti ecotonali assolati e normalmente ricchi di vegetazione arbustiva. Frequentemente lo si rinviene presso aree naturali lungo corsi d’acqua, talvolta è possibile osservarlo anche in ambienti antropizzati, sia urbani sia agricoli. L’ attività inizia a partire dalla fine di febbraio nelle aree più meridionali della Lombardia e si prolunga almeno fino alla fine di ottobre. In primavera e autunno il picco massimo di attività giornaliera si osserva durante le ore centrali, mentre nei mesi più caldi l’attività è solitamente limitata alla prima metà della giornata.
Stato di conservazione: la specie è inserita in Allegato IV della “Direttiva Habitat”, in appendice II della Convenzione di Berna e valutata come “a minor preoccupazione” nella Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani. Sebbene risulti abbastanza diffuso in gran parte della regione, va comunque sottolineato il suo progressivo declino in molte zone, soprattutto nelle aree agricole, sottoposte alla distruzione delle zone di transizione ecotonale, ambienti tipicamente frequentati dalla specie.
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