Natrix helvetica
Natrice dal collare
Classe: Reptilia
Ordine: Squamata
Famiglia: Colubridae
Distribuzione in Lombardia: è presente in molte zone della pianura, soprattutto lungo le aste dei principali fiumi, e lungo le sponde dei laghi nella fascia prealpina. È abbastanza comune nei torrenti appenninici, mentre sulle Alpi frequenta soprattutto i fondovalle. Insieme al biacco è il serpente più diffuso in Lombardia, essendo ampiamente distribuita sia in pianura sia nell’area appenninica e prealpina.
Identificazione: serpente che può raggiungere la lunghezza di 150 cm. La testa è arrotondata e ben definita; alla base sono presenti due macchie chiare a forma di mezzaluna, seguite da due macchie nere, a formare il tipico segno distintivo (il “collare”). La colorazione del corpo è generalmente di colore grigio-verde oliva, olivastro-marrone o anche grigio metallico con diverse macchie scure che spesso lateralmente assumono la forma di barre. Gli occhi presentano pupilla arrotondata e le squame dorsalmente sono carenate. Se colta di sorpresa alza il capo sibilando; se si sente minacciata può rigurgitare il cibo addosso all’aggressore, emettere dalla cloaca secrezioni nauseabonde fino a fingersi morta rivoltandosi sul dorso e restando immobile con la bocca aperta e la lingua estroflessa (tanatosi).
Specie simili: natrice tassellata (Natrix tessellata), dalla quale si distingue facilmente per la presenza del collare chiaro, per la forma della testa meno appuntita; inoltre, la natrice tassellata ha caratteristici occhi grandi e sporgenti.
Biologia ed ecologia: frequenta ambienti acquatici diversificati come stagni, paludi, lanche, fontanili, risaie, marcite, raccolte d’acqua artificiali anche di piccole dimensioni, fiumi, torrenti, rogge, ecc. A differenza delle specie congeneri (natrice tassellata e natrice viperina), frequenta anche ambienti prettamente terrestri quali boschi, prati, siepi nonché aree antropizzate come coltivi e giardini, inseriti in contesti urbani e suburbani. Si nutre principalmente di anfibi e pesci, ma gli esemplari più grandi predano anche piccoli mammiferi o uccelli passeriformi.
Gli esemplari giovani sono strettamente legati agli ambienti acquatici, gli adulti si spostano invece anche a notevole distanza da essi.
Stato di conservazione: la specie è inserita nell’Appendice III della Convenzione di Berna e valutata come “a minor preoccupazione” nella Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani.
Per richieste di informazioni sulle campagne si vedano i contatti.