fascia 01

Trachycarpus fortunei (Hook.) H.Wendl.   campagna C03

WorkInProgress2

palma cinese

 

Ordine: Arecales

Famiglia: Arecaceae

 

iconaPDF xsmScarica il pdf della scheda (1166Kb)

 

  

 

 

 

 

 

 

 

Distribuzione: la palma cinese è originaria della parte orientale del continente asiatico, da dove è stata introdotta sin dall’Ottocento in Europa come pianta ornamentale. Si tratta infatti di una delle specie di palme che meglio resistono ai climi di tipo non-tropicale. Tuttavia, soltanto negli ultimi 20-30 anni è divenuta una specie invasiva, in coincidenza con il deciso aumento delle temperature invernali dovuto ai cambiamenti climatici in atto. In Europa, trova la sua massima diffusione nella fascia dei grandi laghi prealpini, in particolare nella zona insubrica occidentale tra il Verbano e il Lario, espandendosi sino alle vallate a clima mite e alle zone collinari antistanti la pianura.

Identificazione: ha un fusto alto fino a 5-12 m, singolo, eretto, coperto da un copioso feltro bruno-grigiastro dovuto allo sfibramento delle guaine fogliari. Le foglie sono a ventaglio Camera icon 03, con picciolo minutamente dentellato ai margini; la lamina è formata da 25-65 segmenti ripiegati a V, verde scuro opaco di sopra, più o meno glaucescenti inferiormente. I fiori maschili e femminili sono portati da piante distinte; le infiorescenze sono disposte a corona all’apice del fusto, ramose, con numerosissimi piccoli fiori gialli. Il frutto è costituito da una drupa reniforme, azzurrognolo-pruinosa a maturità.  

Specie simili: si tratta dell’unica specie di palma spontanea in Lombardia e pertanto non è confondibile con altre.

Biologia ed ecologia: la fioritura avviene in primavera e, a partire dalla tarda estate, dopo l’impollinazione favorita dal vento e da insetti pronubi, sono presenti i frutti, che costituiscono l’unica modalità di riproduzione della pianta. La dispersione avviene in prevalenza ad opera dell’avifauna. I centri di dispersione della palma cinese sono stati i parchi delle ville storiche, dove è un elemento decorativo caratteristico, e più recentemente i giardini delle abitazioni moderne. Da qui si è diffusa nei boschi circostanti, spesso secondari o di origine antropica (robinieti, castagneti), da dove si è ulteriormente dispersa. È la specie che meglio descrive i cambiamenti climatici in atto ed è perciò emblematica del processo di laurofillizzazione, cioè dell’ingresso nei boschi di specie forestali sempreverdi a foglia “larga” termicamente esigenti. Tollera suoli di diversa natura e con diverso grado di umidità. Cresce sia in condizioni di ombra che di piena luce.

Stato normativo, impatti e modalità di controllo: la palma cinese è stata inserita nella Lista Nera di cui alla L.R. 10/2008, con lo scopo di monitorarla e contenerne l’espansione a livello regionale. Rilevanti sono gli impatti di questa specie: biodiversità (impedisce la rinnovazione del bosco e contrasta lo sviluppo delle erbacee), ecosistemi (altera le funzionalità ecosistemiche) e paesaggio (altera il tipico paesaggio naturale Camera icon 03). Se ne sconsiglia in modo assoluto la piantumazione in particolare nei pressi degli ambienti naturali, soprattutto dei boschi. In linea generale, sono da eliminare tutti gli esemplari femminili, mantenendo quindi soltanto quelli maschili; nel caso non sia possibile, sarebbe opportuno tagliare le infiorescenze femminili prima della fioritura. Il taglio, il più possibile vicino al colletto, è in genere sufficiente a garantire il deperimento della pianta; eventualmente a seguito del taglio, praticare una serie di incisioni al di sotto del colletto (soprattutto nel caso di individui giovani, con altezza inferiore a 50 cm). L’estirpazione dei semenzali Camera icon 03, spesso numerosi sotto la copertura di alberi sempreverdi, può avvenire agevolmente anche manualmente

Note per la ricerca: le ricerche dovrebbero essere finalizzate sia alla mappatura delle popolazioni già stabilizzate, sia all’individuazione di nuovi insediamenti. Questo permette di intervenire tempestivamente per il controllo della specie e soprattutto di monitorare l’ampliamento del suo areale a livello regionale in relazione ai cambiamenti climatici in atto.

 

 icona foto dettaglioCosa fotografare: la pianta intera. 

 

Per richieste di informazioni sulle campagne si vedano i contatti.

La nomenclatura delle specie floristiche fa riferimento a: Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (eds.), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora. Palombi Editori, Roma.

 

Back to Top