fascia 01

Ruscus aculeatus L.

pungitopoRuscus aculeatus a

 

Ordine: Asparagales

Famiglia: Asparagaceae

 

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Distribuzione: diffusa in tutta la regione, anche se con abbondanza differente. È particolarmente comune nella fascia prealpina, in particolar modo nell’area dove prevalgono le formazioni forestali di querce.

Identificazione: pianta alta sino a un metro con il portamento di un cespuglio, sebbene si tratti di pianta erbacea in termini botanici. I fusti sono eretti, piuttosto coriacei. Sulle ramificazioni del fusto si trovano delle “foglie”, che in realtà sono rametti appiattiti (cladodi) con la stessa funzione delle vere foglie presenti in altre piante; i cladodi, in genere larghi 1-2 cm e lunghi 2-4 cm, sono coriacei e pungenti. I minuscoli fiori sono portati al centro dei cladodi Camera icon 03; quando fecondati, si sviluppano in una bacca sferica che a maturazione è di colore rosso Camera icon 03.

Specie simili: il pungitopo non è confondibile con altre specie spontanee. Alla scala regionale, deve essere ancora accertata la presenza del pungitopo maggiore (Ruscus hypoglossum), che si distingue per le dimensioni maggiori dei cladodi (lunghi in genere 5-10 cm) che sono poco coriacei e poco pungenti.

Biologia ed ecologia: la specie è in fioritura all’inizio della primavera, ma per le ridotte dimensioni dei fiori passa del tutto inosservata. I frutti sono invece appariscenti e permangono sulla pianta per lungo tempo. Si riproduce tramite i semi contenuti nella bacca, appetita dall’avifauna che ne favorisce così la dispersione. È inoltre presente un rizoma strisciante con il quale il pungitopo si riproduce per via vegetativa, tanto che spesso può così formare una densa e intricata macchia. Il pungitopo cresce su suoli asciutti, con una preferenza per quelli di natura calcarea. Si riscontra in particolare in boschi e arbusteti in posizioni calde, come ad esempio sui versanti esposti a sud. Il pungitopo si rinviene dalla pianura sino ad oltre mille metri di quota.

Stato di conservazione: la specie è inserita nell’allegato V della “Direttiva Habitat”. È soggetta a raccolta regolamentata secondo la Legge Regionale 10/2008. Non può essere comunque considerata una specie a rischio d’estinzione alla scala regionale. Le uniche minacce per questa rinomata pianta officinale riguardano le raccolte indiscriminate.

Note per la ricerca: è necessario ricercarla soprattutto: 

  • al di sotto dei mille metri di quota, dove si trovano le popolazioni più sensibili ai cambiamenti climatici; 
  • al limite superiore della sua distribuzione, perché potrebbe essere una delle piante in maggior misura favorite dai cambiamenti climatici in atto.

 icona foto dettaglioCosa fotografare: l’intera pianta. 

 

 

Per richieste di informazioni sulle campagne si vedano i contatti.

La nomenclatura delle specie floristiche fa riferimento a: Bartolucci F, Peruzzi L, Galasso G, Albano A, Alessandrini A, Ardenghi NMG, Astuti G, Bacchetta G, Ballelli S, Banfi E, et al. (2018a) An updated checklist of the vascular flora native to Italy. Plant Biosyst. 152(2): 179–303, e successivi aggiornamenti.

 

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