La fauna lombarda come elemento di biodiversità
La fauna, cioè l’insieme delle specie animali viventi in stato di naturale libertà, è una delle componenti fondamentali della biodiversità. A livello italiano si contano oltre 57.000 specie, di cui circa 56.000 invertebrati e solo poco più di un migliaio di vertebrati. In Lombardia la diversità di ambienti naturali e seminaturali presenti dalle aree planiziali sino alle aree montane poste alle quote più elevate determina una buona varietà di associazioni faunistiche.
Le conoscenze sulla fauna a vertebrati si possono considerare relativamente buone: sono note oltre 380 specie native, incluse in sei delle sette classi sistematiche note: agnati, pesci ossei, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. Mancano unicamente i pesci cartilaginei in quanto esclusivamente marini.
La gran parte della fauna ad Invertebrati è invece ancora poco conosciuta, sia per la estrema numerosità delle specie possibilmente presenti (molte migliaia) sia per le relativamente ridotte ricerche sviluppate fino ad ora. Quella degli “invertebrati” non rappresenta peraltro una categoria zoologica sistematicamente ben definita. Essi costituiscono un raggruppamento operativo, che comprende tutta l’immensa moltitudine degli animali sprovvisti di scheletro e di colonna vertebrale o corda dorsale.
Senza entrare nel merito delle singole specie o dei singoli raggruppamenti tassonomici va sottolineato come il territorio lombardo, dal punto di vista faunistico, rivesta una notevole importanza nel contesto nazionale. La ricchezza di specie è relativamente elevata, tanto che alcune aree, quali l’arco alpino e prealpino, sono state identificate come hotspot (zone che presentano i valori più elevati in numero di specie) a livello nazionale. Anche dal punto di vista della distribuzione degli endemismi la Lombardia appare di particolare interesse, infatti tra i più estesi hotspot italiani di specie endemiche vi è il sistema delle Prealpi occidentali, centrali e orientali. Anche la rarità, intesa come condizione per le specie di essere presenti in un limitato numero di aree (rarità di distribuzione) o con un numero limitato di individui all’interno di una certa area, vede l’arco alpino e prealpino rivestire una particolare importanza a livello nazionale.
Pur presentando caratteristiche di unicità per ricchezza di specie, numero di endemismi e presenza di specie rare, il territorio lombardo è anche caratterizzato dalla presenza di aree che a livello nazionale sono state identificate ad elevato grado di minaccia, cioè aree in cui il numero di specie animali considerate minacciate dal punto di vista della conservazione è rilevante. Le aree ove l’incidenza delle specie minacciate risulta maggiore si concentrano nella Pianura Padano-Veneta oltre che in alcune porzioni delle vallate alpine. Un altro aspetto che risulta rilevante, in modo negativo, è quello legato alla presenza di specie alloctone che vede nella Pianura Padana un’area di particolare rilevanza del fenomeno.
Le specie faunistiche di interesse comunitario sono oggetto di specifici monitoraggi. In Lombardia il programma monitoraggio di tali specie è stato sviluppato nell’ambito del Progetto Life+ GESTIRE, per rispondere agli obblighi imposti dagli Articoli 11 e 17 della Direttiva Habitat e dall’Articolo 12 della Direttiva Uccelli.
I dati raccolti per il monitoraggio, assieme a quelli raccolti in altri progetti di ricerca o grazie alla collaborazione della Rete Territoriale o dei semplici appassionati, confluiscono nella Banca dati dell'osservatorio della biodiversità.